Parenti e amici sostengono che l’uomo, freddato con tre colpi di pistola sotto casa, non avesse problemi con nessuno e che il suo omicidio sia inspiegabile.
Resta per il momento avvolto nel mistero l’omicidio di Beni Arshaj, l’operaio piastrellista di 37 anni ucciso sotto l sua abitazione a Oratoio, una zona periferica di Pisa, nella serata di domenica 6 Ottobre 2024. L’uomo era incensurato e dalle prime testimonianze raccolte dagli inquirenti, è stato descritto da tutti come un grande lavoratore, molto ligio al dovere e perfettamente integrato nel tessuto sociale della zona.
Sia i suoi amici che la sua famiglia hanno dichiarato alle forze dell’ordine che no aveva avuto mai problemi o screzi con nessun, ed è anche per questo che il suo omicidio appare ai loro occhi semplicemente inspiegabile. Era conosciuto da tutti nella sua zona con il soprannome di “Beni” e quel giorno, aveva appena parcheggiato il suo furgone sotto casa, dove lo attendevano come sempre la moglie e i due figli, prima di essere avvicinato da due killer su una moto che gli hanno sparato addosso a sangue freddo.
Il 37enne è stato infatti raggiunto da tre colpi di pistola che lo hanno raggiunto al volto e alla testa mentre era ancora seduto sul sedile del furgone. I due killer sono stati inoltre visti da alcuni testimoni che hanno raccontato agli inquirenti di averli poi visti allontanare molto rapidamente sul loro scooter.
E le ricerche fatta dalla polizia nelle ore successive, hanno individuato uno scooter abbandonato poco distante dal luogo dell’omicidio e l’ipotesi è che appartenga proprio alle due perone che hanno ucciso Arshaj. Anche perché, è risultato che il mezzo fosse rubato. Gli inquirenti hanno poi hanno delineato la scena del crimine, per compiere tutti gli accertamenti necessari a trovare elementi utili che possano aiutare a ricostruire al meglio la dinamica della sparatoria.