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Torino, un prete e un poliziotto accusati di detenzione di materiale pedo pronografico

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Operazione Polizia Postale contro la pedopornografia (DepositPHotos) – Spynews.it

Gli arresti sono arrivati in seguito ad un’indagine sotto copertura durata più di sei mesi da parte della Polizia Postale.

La Polizia Postale e la sezione dedicata alla sicurezza cibernetica, stanno effettuando in queste ore, una serie di perquisizioni autorizzati dalla Procura di Torino a seguito di un’indagine nata per il contrasto al reato di pedopornografia. Una vicenda su cui indaga da tempo il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Torino.

Dalle prime informazioni che emergono, sembra che queste perquisizione arrivino al termine di un’operazione sotto copertura da parte di alcuni agenti durata oltre sei mesi. Le indagini hanno permesso di individuare alcuni soggetti che erano dediti alla conservazione, divulgazione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico. Inoltre, tra le persone arrestate in questa operazione condotta dalle forze dell’ordine, figurano anche un membro appartenente alle forze dell’ordine e un prete.

I primi accertamenti medici hanno escluso la violenza sessuale
I primi accertamenti medici hanno escluso la violenza sessuale (DepositPhotos) – Spynews.it

Come sono iniziate le indagini da parte della Polizia Postale

Nella nota diramata dalla Polizia di Stato, si può leggere come le indagini siano partite grazie ad un utente che si occupa di ricercare e raccogliere materiale pedopornografico sul web. A partire da cui interagiva l’utente in questione, la Polizia Statale è riuscita gradualmente a scovare una rete di persone che condividevano quasi giornalmente materiale sessualmente esplicito sui minori, creando degli appositi account.

Le perquisizioni arrivati in questi giorni hanno portato al sequestro di tantissimi dispositivi elettronici appartenenti ai soggetti incriminati, che saranno passati nei prossimi giorni al vaglio delle forze dell’ordine.I contenuti illeciti acquisiti sono di diversa natura, ma alcuni contengono vere e proprie immagini e video raffiguranti violenze sessuali.