La senatrice a vita ieri è stata vaccinata a Milano.
Liliana Segre, dopo il vaccino minacce e insulti sui social
Al peggio non c’è mai fine e a farne le spese è stata la senatrice a vita Liliana Segre. Il Covid ci avrebbe dovuto rendere migliori e invece l’essere umano continua a dare dimostrazione di quanto possa essere meschino e crudele. Ieri la senatrice a vita Liliana Segre è stata vaccinata al “Fatebenefratelli” di Milano e la foto è stata poi pubblicata sui social. Ed è proprio sui social che è partita una vera e propria valanga di insulti rivolti alla donna. Insulti e addirittura minacce fino ad arrivare a chi le augura persino la morte.
“Io vado oltre gli over 80, visto che di anni ne ho compiuti da poco 90. Sono molto contenta di avere avuto l’opportunità di fare questo vaccino, cosa di cui sono molto convinta” ha detto la senatrice, sopravvissuta ad Auschwitz che si è prestata come testimonial della campagna vaccinale in Lombardia. La Segre ha lanciato un messaggio importante: “Fatelo tutti con fiducia, combattiamo un grande nemico”.

Liliana Segre, dopo il vaccino minacce e insulti sui social
Messaggi di odio a sfondo antisemita quelli rivolti alla senatrice a vita e fermamente condannati dal presidente lombardo Attilio Fontana e anche da altri esponenti della politica italiana. Offese che evidenziano l’intolleranza e l’ignoranza che purtroppo regnano sovrane sui social.
Liliana Segre, dopo il vaccino minacce e insulti sui social
Liliana Segre è nata a Milano, di famiglia ebraica. A seguito dell’intensificarsi delle leggi razziali venne espulsa dalla scuola a soli otto anni. A 13 anni venne internata insieme alla sua famiglia nel campo di concentramento di Auschwitz, dal quale verrà liberata nel 1945. Liliana fu tra i 25 bambini sopravvissuti alla macchina di guerra messa in atto dai nazisti. A metà degli anni ’90, ha cominciato a girare per le scuole a raccontare quegli anni terribili. Nel gennaio 2018 è stata nominata senatrice a vita.